testo di JOHN GAY, traduzione e regia DANIELE PECCI, con DANIELE PECCI, regista assitente Raffaele Latagliata, costumi Alessandro Lai, musiche originali Patrizio Maria D'Artista. Produzione TSA - Teatro Stabile d'Abbruzo, Shakespeare & Co, Teatro Maria Caniglia.
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"Divagazioni e Delizie" - Parigi, 28 Nov. 1899. Una serata con Sebastian Melmoth - testo teatrale di John Gay, autore statunitense recentemente scomparso, è formato totalmente da scritti di Oscar Wilde: romanzi, brevi racconti, commedie, saggi, lettere o semplicemente aforismi. Il testo racconta Wilde nell'ultimo anno della sua vita (1899). Uscito dal carcere ed esule in Francia Wilde è stanco, grasso, malato e completamente in bancarotta e per cercare di tirare avanti affitta piccole sale teatrali per dar spettacolo di sé, presentandosi al pubblico parigino come il 'mostro', 'lo scandalo vivente'. Una sorta di conferenza autobiografica, a tratti interrotta da piccoli colpi di scena, happenings, e contrasti con i due inservienti/macchinisti del teatro. Seppur velata da una costante malinconia e da un sarcasmo feroce, la prima parte del testo scivola via fra vecchi ricordi, aneddoti, e racconti spesso molto divertenti. La seconda parte invece, attinge a piene mani dal quel doloroso e terribile atto d'accusa che è il De Profundis. Il fatale amore per Lord Alfred Douglas, il processo il carcere, gli ultimi anni esule tra la Francia e Napoli, la malattia e il presagio della morte ormai imminente. Scritto negli anni '70 e interpretato con enorme successo a Broadway e poi in tutto il mondo da Vincent Price, in Italia è famoso per una fortunata edizione di Romolo Valli del 1978 per la regia di Giorgio De Lullo. Daniele Pecci ne fa, oggi, uno spettacolo straordinario, poetico, ironico, pieno di bellezza e malinconia, una prova d'attore indimenticabile.
DIPONIBILITA': DICEMBRE 2024 e da GENNAIO a MARZO 2025
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di LUIGI PIRANDELLO, libero adattamento di Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses, regia MARCO TULLIO GIORDANA. Con GEPPY GLEIJESES e con la partecipazione di Marilù Prati e con Nicola Di Pinto, Roberta Lucca, Giada Lorusso, Totò Onnis, Ciro Capano, Teo Guarini, Davide Montalbano, Francesca Iasi.
Aiuto regia Davide Montalbano, scenografia e luci Gianni Carluccio, costumi Chiara Donato, musiche Andrea Rocca, contributi video Luca Condorelli - Vertov.Produzione Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses / Fondazione Teatro della Toscana /United Artists
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NOTE DI REGIA
Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904, è il romanzo che diede a Pirandello fama mondiale e che, in continuità con Wilde, Dostojevski, Stevenson e contemporaneamente a Conrad, Freud, Kafka, farà dilagare nella letteratura del Novecento il tema del Doppio, del Doppelgänger, in modo così invadente da spazientire Nabokov che lo considerava "di una noia mortale". In realtà nel romanzo seminale di Pirandello le vicissitudini di Mattia Pascal e del suo specchio Adriano Meis sono il contrario della noia: tanti sono i colpi di scena e lo spazio/tempo dove si consumano in continue sovrapposizioni, da suggerire nella riduzione per lascena una chiave non realistica e indurre la macchina teatrale a mescolarsi col linguaggio parallelo del cinema, sviluppatosi anch'esso agli inizi del "secolo breve". Marco Tullio Giordana
Un uomo creduto e poi fintosi morto, quando "risuscita" s'accorge che non può essere riammesso nella società, nella famiglia, perché per la società, per la famiglia egli è morto davvero. Quale prova più scintillante del sentimento del contrario? Disonestà e purezza, vita-morte nel grande caleidoscopio della certezza sociale, che bolla come sicuro quello che non esiste e come inesistente quello che vive. E dentro una tessitura umoristica, elementi riflessivi e irrazionali sconvolgono quella quarta parete, che nel teatro come nel romanzo dovrebbe essere protezione d'impersonalità, come se l'autore stesso e il pubblico non esistessero. Il significato che Il fu Mattia Pascal assume nello sviluppo dell'opera pirandelliana è ben lontano dall'essere riconosciuto ancor oggi pienamente, pur trattandosi di un'opera che ebbe grande fortuna. E, incredibilmente, pur nascendo come romanzo (e che romanzo!) è uno dei titoli teatrali pirandelliani di maggior successo, se non quello di maggior "chiamata". È una "farsa trascendentale" retta sull'assurdo. Il malinconico essere moderno, dall'occhio strabico, l'osservatore della vita, volta a volta cinico, amaro, melanconico, sentimentale. (Antonio Gramsci). Mattia dice di sé "ero inetto a tutto", mirabile esemplare italiano di questa generazione d'inetti, di uomini senza qualità, come Zeno Cosini di Italo Svevo.
Geppy Gleijeses
DEBUTTO: 6 NOVEMBRE 2024 CITTA' DI CASTELLO
DISPONIBILITA': DA NOVEMBRE 2024 ad APRILE 2025
DIPONIBILITA': DA OTTOBRE 2025 a FEBBRAIO 2026
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testo di Cesc Gay, regia ANTONIO ZAVATTERI, traduzione Pino Tierno, con AMANDA SANDRELLI e GIGIO ALBERTI e con ALESSANDRA ACCIAI e ALBERTO GIUSTA. Produzione CMC/Nidodiragno, Cardellino srl, Teatro Stabile di Verona
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Anna e Giulio stanno insieme da molti anni. Hanno un lavoro, una bambina, qualche interesse e molte frustrazioni. Lui avrebbe voluto fare il musicista, ma si è dovuto accontentare dell'insegnamento e si rifugia in terrazza a guardare le stelle. Lei avrebbe voluto un altro figlio, ma ha dovuto accettare la resistenza di lui e cerca conforto nei manuali di auto aiuto. Una coppia come tante, al confine fra amore e abitudine, in equilibrio precario. Ma pur sempre in equilibrio.
A scardinare questa apparente stabilità ci pensano Laura e Toni, i vicini di casa, che, invitati per un aperitivo, irrompono nel loro appartamento e nella loro vita. Anna e Giulio sanno poche cose sul loro conto: sono stati cortesi durante i lavori di ristrutturazione, aprono educatamente la porta dell'ascensore per farli passare e... Fanno di continuo l'amore, rumorosamente! Giulio li considera incivili, Anna ha il coraggio di ammettere che, in fondo, invidia la loro vivace vita erotica. Così, fra un bicchiere di vino e una fetta di Pata Negra, le due coppie si confrontano, sempre meno timidamente, sul terreno scivolosissimo della sessualità.
DISPONIBILITA' : da GENNAIO ad APRILE 2025
DEBUTTO: Festival di Borgio Verezzi 5 e 6 AGOSTO 2023
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FINO ALLE STELLE! SCALATA IN MUSICA LUNGO LO STIVALE |
di e con TIZIANO CAPUTO e AGNESE FALLONGO, regia di RAFFAELE LATAGLIATA, collaborazione creativa di Adriano Evangelisti, elementi scenografici di Andrea Coppi, costumi di Giorgia Marras, accompagnamento musicale di Tiziano Caputo, movimenti coreografici di Annarita Gullaci. Produzione Teatro de Gli incamminati e ARS
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Tonino, cantastorie siciliano dall'animo poetico, musicista istrionico ed affabulatore, convincerà Maria, fanciulla dal temperamento apparentemente mite ancora ignara del suo straordinario talento, a seguirlo in un'impresa a dir poco improbabile: scalare l'intero stivale alla ricerca di fama e gloria per arrivare... FINO ALLE STELLE!
Un sogno ardito e un po' folle, soprattutto considerandone il punto di partenza: la strada. Soprattutto negli anni 50. Soprattutto in Sicilia. Soprattutto senza un soldo in tasca.
DISPONIBILITA' : ESTATE 2024 - STAGIONE 2024/2025
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testo di MICHELE LA GINESTRA, regia di NICOLA PISTOIA, con MICHELE LA GINESTRA, FEDERICA DE BENEDITTIS, FRANCESCO STELLA. Senografia Teresa Caruso, luci Niccolò Santibelli, aiuto regia Loredana Piedimonte Produzione Teatro 7.
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Giacomo è un giardiniere, che vive in un suo regno magico, quello del suo vivaio: il tempo gli viene dettato dalla natura, per lui l'attesa non è sinonimo di frenesia, ma semplicemente fa parte del ciclo biologico. Parla con le piante, canta con loro, ha la possibilità, durante la sua attività manuale, di riflettere sul senso delle cose...un privilegiato.
Nel suo mondo piomba all'improvviso Camilla, 40 anni, donna in carriera, sempre al lavoro, il cellulare collegato costantemente con mille universi lavorativi diversi. Infine c'è Gianluca, assistente di Giacomo, che a sua volta vive la sua vita cadenzata dai "tempi della routine" impostagli dalla madre. I tre universi si incontrano, si scontrano, si confrontano, fino ad arrivare ad una soluzione finale, che può sembrare anacronistica. Una riflessione sul "passare del tempo" e sull'importanza del confronto con gli altri, che vuole spingere, tra una risata ed un sorriso, a riconsiderare le "priorità" della nostra vita.
DISPONIBILITA': STAGIONE 2024 / 2025 - ESTATE 2025
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di Jean Genet, regia VERONICA CRUCIANI, con EVA ROBIN'S, BEATRICE VECCHIONE, MATILDE VIGNA. Traduzione Monica Capuani, adattamento Veronica Cruciani, scene Paola Villani, costumi Erika Carretta, drammaturgia sonora John Cascone, disegno luci Théo Longuemare, movement coach Marta Ciappina, assistente alla regia Ilaria Costa, scenotecnica Officine Contesto, sarto Lucio Imperio. Produzione CMC/Nidodiragno – Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale – Teatro Stabile di Bolzano
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Capolavoro di Jean Genet liberamente ispirato a un fatto di cronaca che scosse l'opinione pubblica francese negli anni Trenta, Le serve è un perfetto congegno di teatro nel teatro che mette a nudo la menzogna della scena, "uno straordinario esempio di continuo ribaltamento tra essere e apparire, tra immaginario e realtà", nelle parole di Jean-Paul Sartre.
Le protagoniste, le sorelle Claire e Solange, vivono un rapporto di amore e odio nei confronti della loro padrona, l'elegante Madame, e ogni sera allestiscono un rituale in cui, a turno, interpretano Madame e la uccidono. Nell'allestimento di Veronica Cruciani (Premio della Critica e Premio Hystrio) risuonano i temi, di assoluta attualità, del potere e del genere. "Sono temi che sento vicini – scrive nelle note di regia – e che sono profondamente politici. L'odio e l'intolleranza sono diretti contro quelli che vengono visti come diversi, gli ultimi della società. Le due cameriere sottomesse dal loro datore di lavoro, Madame, ricordano i lavoratori e le lavoratrici stranieri che oggi puliscono le abitazioni per molte famiglie della classe media europea". L'opera di Genet, del 1947, viene trasposta in una città europea contemporanea, i cui suoni raggiungono lo spettatore da dietro le finestre chiuse. C'è un'insormontabile disuguaglianza fra Madame e le sue serve, un fortissimo divario geopolitico. Un datore di lavoro, donna, che maltratta due cameriere, due "ultime".
DIPONIBILITA': FEBBRAIO, MARZO APRILE 2024
DEBUTTO: 1 Febbraio 2024, Teatro Arena del Sole - Bologna
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testo di AGNESE FALLONGO, ideazione e regia di ADRIANO EVANGELISTI, con AGNESE FALLONGO e TIZIANO CAPUTO. Aiuto regia Luigi di Raimo, luci Martin Emanuel Palma, scene e costumi Tiludrji. Produzione Teatro de Gli incamminati e ARS
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Tre grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso nome, un unico destino.
Letizia va alla guerra Letizia va alla guerra Letizia va alla guerra Letizia va alla guerra è un racconto tragicomico, di tenerezza e verità. Tre donne del popolo, irrimediabilmente travolte dalla guerra nel loro quotidiano, che si ritroveranno a sconvolgere le proprie vite e a compiere, in nome dell’amore, piccoli grandi atti di coraggio. La prima Letizia è una giovane sposa, partita dalla Sicilia per il fronte carnico durante la Prima Guerra Mondiale, nella speranza di ritrovare suo marito Michele. La seconda Letizia, invece, è un’orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle suore e riconosciuta dalla zia solo dopo aver raggiunto la maggiore età. Giungerà a Roma in concomitanza con l'entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. Infine Suor Letizia, un’anziana sorella dalle origini venete e dai modi bruschi che, presi i voti in tarda età, si rivelerà essere il sorprendente trait d’union dei destini di queste donne tanto lontane quanto unite. Un omaggio alle vite preziose di persone “comuni”, che, pur senza esserne protagoniste, hanno fatto la Storia. Uno spettacolo delicato che racconta uno spaccato drammatico della storia d'Italia; capace, tuttavia, di alternare momenti di pura comicità ad attimi di commozione, in un susseguirsi di situazioni dal ritmo incalzante in cui spesso una lacrima lascia il posto al sorriso.
DISPONIBILITA': ESTATE 2024 e STAGIONE 2023/2024
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di MARC CAMOLETTI, regia MARCO RAMPOLDI, con LAURA CURINO, ANTONIO CORNACCHIONE, RITA PELUSIO, MAX PISU, e con Roberta Petrozzi e Rufin Doh . Scene Nicolas Bovay, costumi Gianluca Sbicca, luci Manuel Frenda, suono Marco Strobel Ticozzi, drammaturgia Paola Ornati, assistente alla regia Lucia Marinsalta. Produzione RARA.
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Il più classico dei triangoli: lui, lei, l'altra. Che diventa un rombo, nel momento in cui si scopre che il vecchio amico, invitato dal marito per fungere da alibi durante l'incontro clandestino con l'amante, è a sua volta l'amante della moglie. Ma la figura diventa un poligono complesso, allorché la cameriera mandata da un'agenzia, complice il destino beffardo che vuole che porti lo stesso nome, viene scambiata per l'amante del marito dall'amico, ma è costretta a interpretare il ruolo di amante di quest'ultimo agli occhi della moglie, che è ovviamente gelosa, ma non può svelarsi finché... Finché ognuno è costretto a interpretare un ruolo diverso a seconda di quali siano le persone presenti nella stanza, in un crescendo turbinante di equivoci e risate. Pigiama per sei è il tipico meccanismo perfetto. Un testo in cui lo spettatore si appassiona, immedesimandosi involontariamente, per capire come i vari personaggi riusciranno a trovare soluzioni a situazioni che diventano via via più intricate, fino allo scioglimento dovuto all'arrivo di un ulteriormente inaspettato (e pericoloso) deus ex machina.
DISPONIBILITA': GENNAIO e APRILE 2024
DEBUTTO: FESTIVAL DI BORGIO VEREZZI 2 e 3 AGOSTO 2021
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testo di AGNESE FALLONGO, regia RAFFAELE LATAGLIATA, con TIZIANO CAPUTO e AGNESE FALLONGO e con ADRIANO EVANGELISTI, musiche originali Tiziano Caputo, scenografie Andrea Coppi, costumi Daniele Gelsi. Produzione Teatro de Gli incamminati e ARS
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Un racconto tragicomico che, ai toni brillanti della commedia all'italiana, mescola le tinte fosche del giallo e del thriller e che invita lo spettatore a guardare attraverso il buco della serratura di una casa "qualsiasi" per rintracciare il proprio personalissimo passato, e ricostruire così la propria storia, la storia della propria famiglia... non sempre perfetta. Una scena astratta ed essenziale ma dal grande rigore estetico, realizzata da Andrea Coppi, fa da ideale cornice alle vicende di questa storia ambientata in un tempo/non tempo e in un luogo/non luogo, e restituita attraverso un linguaggio dal sapore dialettale e inconfondibilmente nostrano che non si cristallizza in un unico dialetto o nei vari dialetti regionali che caratterizzano la nostra penisola, ma tende piuttosto ad una forma meticcia e di pura fantasia, nella quale il pubblico può riconoscere una sfumatura del proprio vernacolo, ma mai una vera e propria appartenenza.
DEBUTTO: FEBBRAIO 2022
DISPONIBILITA' : STAGIONE 2024/2025 - ESTATE 2025
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L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO |
di OSCAR WILDE, traduzione di Masolino D'Amico, regia GEPPY GLEIJESES, con LUCIA POLI, e con LORENZO GLEIJESES, MARIA ALBERTA NAVELLO e altri attori in via di definizione. Produzione GITIESSE Artisti Riuniti e United Artists
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"La commedia perfetta", come da molti viene definito il capolavoro di Oscar Wilde, fu messo in scena dalla nostra compagnia la prima volta nel 2000, per due stagioni con Geppy Gleijeses nel ruolo di John Worthing, Lucia Poli in quello di Lady Bracknell e la regia di Mario Missiroli. La commedia non veniva messa in scena in un'edizione importante da tanti anni. Fu un successo strepitoso: è ancora il record di presenze al Teatro della Pergola di Firenze (si vendettero i "posti d'ascolto", totalmente privi di visibilità), al Teatro Goldoni di Venezia, al Franco Parenti di Milano e in tanti altri teatri. Naturalmente fu il "Biglietto d'oro" dell'anno, coronato da un coro di critiche straordinario.
"L'importanza" fu poi ripreso in una nuova edizione nel 2014, con la regia di Geppy Gleijeses (ancora protagonista) e con Lucia Poli, "la migliore Lady Bracknell di tutti i tempi". Stessi numeri, stesso successo. Ora, con la regia di Geppy Gleijeses, non più interprete per passati limiti di età, ma con la magnifica Lucia Poli, riprendiamo in una nuova edizione questa perla del teatro mondiale, come se ne avessimo l'esclusiva, dato che ancora non abbiamo visto altre edizioni di successo. Al suo fianco Lorenzo Gleijeses, uno dei migliori giovani attori italiani, premio UBU, e Maria Alberta Navello, attrice giovane ma dalla carriera già luminosa
DISPONIBILITA': DA OTTOBRE A DICEMBRE 2025
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